La perseveranza - Davide RossoLa perseveranza

di Davide Rosso

 

La Perseveranza, romanzo d’esordio di Davide Rosso, è il frutto di un lavoro di rilettura e di riscrittura quasi certosine, durato quattro anni. Il romanzo si inquadra nel contesto di una trilogia che ha come tema l’abbandono, vissuto da diversi punti di vista: ne La Perseveranza, primo libro della trilogia, l’abbandono è quello della società nei confronti dell’individuo. L’essere umano si ritrova smarrito, alienato in un contesto che non contempla più la mutua assistenza, in cui il senso di appartenenza a qualcosa di più grande è ormai solo il ricordo di un passato remoto e al limite del sogno. La domanda che sembra nascere dalle pagine del libro riguarda il destino dell’uomo in una società che non trova più momenti di associazione nelle assemblee dei lavoratori, nei sindacati, nei partiti. In questo quadro di alienazione due personaggi incrociano le loro vicende in contesti quasi antitetici: da una parte il protagonista, di cui non viene mai citato il nome, che vive la propria vita all’interno del mondo industrializzato e cementificato dal progresso, dall’altra Don Sergio, frate che decide di vivere la propria esistenza nella natura, lontano dagli uomini, libero dai condizionamenti della società contemporanea. Don Sergio è una figura luminosa tanto quanto il protagonista è incolore, svilito da un’esistenza che lo lascia disperato e solo, in un baratro di eccessi che lo porteranno quasi alla morte.
La scrittura di Davide, seppur tendente ad una commistione di registri a volte di difficile interpretazione, ci porta appieno nella sensazione di angoscia del protagonista. Davide consente al lettore di immedesimarsi con la paranoia dell’individuo che si separa, in un atto di autolesionismo, da ogni persona che gli dimostra affetto, seppure in forme più o meno contorte. Qualche frase un po’ scontata non inficia la profondità dell’analisi psicologica del singolo, che diventa poi anche quella dell’umanità in generale. Alcune frasi ben congegnate punteggiano il romanzo qua e là, come ad esempio “Le nostre voci tradotte in frequenze elettriche davano la giusta misura della distanza e dell’artificio che ci tenevano ancora insieme”.
Un’opera ambiziosa quella di Davide Rosso, un progetto che siamo curiosi di seguire da vicino nel suo proseguio.

Edito da: Italic Pequod

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