La babysitter e altre storie
10 libri per superare il Natale con garbo

 

4. La babysitter e altre storie, di Robert Coover

In tempi non sospetti gridavamo che il racconto non è morto e fortunatamente non veniamo smentiti: tra le case editrici che lo tengono in vita c’è senza dubbio NN Editore: è infatti di quest’anno la pubblicazione del quarto libro che vi consigliamo per superare le festività senza darvi troppo all’alcolismo. 

La babysitter e altre storie [Going for a Beer] è la raccolta di racconti che ripercorre la carriera di uno dei big della letteratura americana contemporanea: stiamo parlando di Robert Coover, classe 1932, scrittore noto ai più per i lavori d’avanguardia, molto lontani dai libri acchiappa-consensi, ma di grande impatto per molti autori postmoderni, da Wallace a Eggers. 

30 racconti per 30 traduttori, una sorta di scommessa: non potrebbe essere altrimenti per un traduttore che si appresta a confrontarsi con un autore capace, con le parole, di modellare la realtà a proprio piacimento, di creare – atto materiale del dar vita – in un caleidoscopio di piani narrativi, personaggi e situazioni surreali. 

Si parte da Il fratello [The brother], scritto da Coover nel 1962, rielaborazione della biblica storia di Noè, per arrivare a L’invasione dei marziani [Invasion of the Martians], del 2016, in cui il senatore del Texas si trova a fronteggiare un’invasione aliena e dover difendere al contempo la propria virilità su cui, a dispetto di ogni umana comprensione, si concentra lo sguardo di tutto il mondo. 

Robert Coover osa dove molti scrittori non farebbero che arretrare, spingendosi in una sperimentazione che non accetta limiti imposti e quasi agognando le implicazioni di una scrittura che supera il bosco fitto dei canoni prestabiliti. 

Il lettore si trova così stupito, disorientato ma anche vivificato dal confronto con ciò che considerava acquisito (il canone) e che invece è rivisto e ribaltato. L’immaginario iperbolico di Coover crea personaggi che costruiscono, destrutturano e ricostruiscono le storie, trasformandosi a tal punto da farci sentire al cospetto di un parto miracoloso. 

La verità è che Coover ci fa sentire tutti dei dilettanti e non c’è nulla che faccia meglio, a uno scrittore, che trovarsi faccia a faccia con il genio. 

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