Luca Ispani – A cominciare da un punto fisso
Quando ho preso tra le mani il libro di Luca Ispani (Il rumore dei passi, ’round midnight, 2019) sono stato accompagnato in un percorso che partiva necessariamente da un centro preciso e diffuso al tempo stesso nella realtà modenese, fatto di luoghi che, nell’ignoranza data dalla mancata frequentazione immagino vivi, quotidiani, intrisi di quella realtà che s’aggrappa ai ricordi per sfociare poi altrove allargando i limiti e rimpicciolendo le cartine. Da Nonantola, Pavullo e Gombola ci si può trovare in un breve spazio di carta in Congo o Namibia, sconfinando a Seattle e rimescolandosi in mille tragitti che lasciano necessarie le scorie addosso (quando torni al tuo paese/fa il medico/misura la pressione alla nostalgia) in un percorso ispirato al paesaggismo di arminiana memoria (come si evince da annessa resa di grazie in versi: Ogni tuo verso è paese/è salvezza per i muri e per i vecchi/per le chiese e le panchine/per pettirossi e rondini per i campi e i prati).
Ciò che più colpisce però in questa peregrinazione continua che mescola le carte geografiche tra cime e fiumi sta in una capacità di cogliere atti minimi, universali, percepiti nella loro coniugabilità a qualsiasi dimensione umana: parlo della vecchia bocca blu che intreccia ricordi al focolare, delle mani da aggiustare, dei pini coscienti di una storia umana che li accompagna e asseconda entro una strada, continua, che diventa lima consumando i tacchi fino allo spasimo.
È il passato che conta, che trasuda, che parla, con un Ispani che ne diventa cantore e, per come possibile, fedele interprete.
Di seguito un testo tratto dalla raccolta:
Roncoscaglia (Sestola)
Come faccio a pesare
i macigni sul cuore
se qui tra due faggi
tutto è piuma?
’round midnight edizioni, prezzo di copertina 10 euro
Da bere con: Vodka Lemon
- 5 cl di vodka
- 7 cl di limonata
- ghiaccio
- 1 spicchio di limone per decorare