Nel 2007 su Piazza Giordano a Foggia, su quella stessa piazza dove, durante la dittatura di Mussolini, si affacciava una stamperia impegnata nella lotta al regime fascista e nella diffusione, con ciclostilati, delle idee liberali e democratiche, si accendevano le luci di un sogno. Dodici anni fa sul magnifico salotto che il capoluogo della Capitanata ha dedicato a uno dei suoi più illustri figli, il compositore Umberto Giordano, si aprivano le porte di quella che non si presenta solo come una libreria, ma una vera e propria fucina di idee per promuovere la lettura, rendere i lettori di tutte le età protagonisti, incontrare gli autori. E le porte della UBIK Foggia si aprono non solo per accogliere chi ha voglia di viaggiare fra le pagine, ma anche per portare la letteratura fuori dalle quattro mura, mettendo le ali ai libri e a chi li prende fra le mani.
A guidarci fra i corridoi, gli scaffali e soprattutto i profumi e la vita della libreria è Salvatore D’Alessio.
C’era una volta… una libreria. Qual è la storia della vostra libreria?
Tutto è iniziato dodici anni fa. In un novembre piovoso, Giovanna Draicchio e Michele Trecca aprivano la loro libreria nella piazza principale della città, un’inaugurazione memorabile con Niccolò Ammaniti e Antonio Manzini, una grande festa dei libri con una folla grandissima che salutava un nuovo spazio. Da quel giorno la libreria è diventata un punto di riferimento in città, uno spazio in cui ognuno può trovare quello che cerca, o avere in pochi giorni il libro che desidera, sempre che non sia fuori catalogo.
La storia della nostra libreria è nei lettori che da sempre ci seguono, quelli che vivono e partecipano ai nostri eventi, che vivono la libreria e che riempiono il nostro Spazio Live, quello in cui ogni anno ospitiamo più di ottanta autori, decine di laboratori e gruppi di lettura, tutto curato da Alessandro Galano, che oltre a essere libraio incastra le date del nostro calendario e cura la comunicazione di Ubik Foggia.
Il gruppo di lavoro è quasi lo stesso dal 2007, ognuno con una grande passione per questo lavoro e ognuno con competenze specifiche che si completano, più che un team siamo un piccolo tandem: Antonella Moffa cura con attenzione i piccoli lettori e il settore ragazzi, Francesco Di Buduo tiene d’occhio gli sconfinati campi della saggistica e io mi occupo più in particolare di narrativa. Quello di narrativa però è un settore che ci vede tutti coinvolti, il nostro catalogo è generalista, risponde a tutte le esigenze, ma è anche un catalogo di proposta, le nostre. Con gli anni ogni lettore ha trovato il libraio o i librai con i gusti più affini, ed essendo in sei, di libri belli tra cui scegliere ce ne sono tanti e per tutti.
C’era una volta… un libraio. Fra difficoltà e fascino, fra sogni e nuove sfide, cosa vuol dire essere un libraio oggi?
Superato il pericolo ebook, la sfida per le librerie è sicuramente il commercio virtuale. Fare il libraio oggi significa prevedere cosa il lettore avrà voglia di trovare pronto, immediatamente disponibile sotto casa, senza attendere. Questo significa stare attenti alle novità prima che escano le recensioni che manderanno un titolo in ristampa, cercare di avere sempre tutto, libri di editori piccoli e il catalogo quasi completo dei più grandi autori di sempre, tutto compatibilmente con lo spazio. Ogni libraio è anche un magazziniere, un “creativo” dello spazio che deve riuscire a fare entrare tutto quello che serve in uno spazio limitato senza farlo sembrare affollato, anzi, rendendo la libreria uno spazio ospitale come il salotto di casa propria.
C’era una volta… un lettore. Come sono i lettori di oggi e cosa cercano quando entrano in libreria?
In libreria cercano tutto quello che non si può trovare su Amazon, cercano una figura che li segua, che sia pronta a dargli consigli, a far scoprire loro autori ed editori. Ogni anno in Italia escono più di 72 mila titoli, 200 al giorno, domeniche comprese, chi entra in libreria senza avere nessuna richiesta specifica cerca sostanzialmente un filtro, qualcuno che abbia selezionato il meglio, che sistemi tutto in modo da definire i generi e i gusti, e poi vuole un parere, che sia il nostro, dei critici o degli altri lettori, cerca una risposta pronta, è importante farsi trovare sempre preparati su tutto e avere contezza della proposta. Chi entra in libreria però spesso cerca anche un amico con cui condividere una passione: sono tantissimi i legami nati dopo un consiglio.
C’era una volta… una storiella. Avete un aneddoto divertente da condividere con noi de “Il Loggione letterario”?
Di cose divertenti ne sono capitate molte in questi anni, così tante che qui su due piedi ora non me ne viene una in particolare. Capita spesso però che nel “telefono senza fili” dei consigli o degli appunti delle letture estive copiate alla lavagna, qualche autore o qualche titolo venga stravolto clamorosamente!
C’era una volta… un Paese in cui si legge poco, eppure le librerie resistono sfornando idee, progetti per diffondere il valore e l’importanza della lettura. Cosa si deve inventare oggi un libraio?
La Puglia è la terzultima regione italiana per indice di lettori, una libreria deve sapere attrarre lettori, dare spazi alle loro passioni, far vivere esperienze che in nessun altro luogo si possono fare. Una libreria può portarci il nostro scrittore preferito sotto casa, può darci la possibilità di fargli tutte le domande che avremmo sempre voluto fargli, e Amazon questo ancora non lo può fare, non ci permette di stringere mani o di parlare con i protagonisti dell’editoria, non ci permette nessun confronto, è questo forse che spinge i lettori forti a scegliere noi, nonostante le sirene del commercio on line.
E poi la fiducia. È importante costruire un legame tra noi e i lettori, stringere un patto, capire cosa piace a ognuno e arrivare in sordina, con discrezione e dire “guarda quello, secondo me ti piace!”, e questo nessun algoritmo potrà farlo; solo chi legge sa le emozioni che può dare una storia e i gusti che incontra un romanzo.
Una rassegna estiva, ottanta presentazioni di libri l’anno e soprattutto il progetto “Leggo Quindi Sono”…
#LQS è un premio letterario nato in città quattro anni fa, ma anche un’associazione culturale di cui fa parte la libreria insieme a sei scuole della provincia, al gruppo di lettura del Penitenziario, al Centro Servizi per il Volontariato alla Biblioteca Magna Capitana, alla Fondazione dei Monti Uniti, al Provveditorato agli Studi e agli Assessorati alla Cultura e all’istruzione del Comune di Foggia.
Nel 2015, insieme ad alcuni insegnanti ci siamo accorti che i ragazzi delle scuole superiori leggevano quasi sempre bestseller, prodotti cuciti solo per loro. Spesso i ragazzi non conoscevano i diversi generi e sopratutto non avevano idea della vastissima produzione delle piccole case editrici, da lì l’idea… Ogni anno proponiamo loro dodici libri di questi editori, romanzi italiani usciti nei dodici mesi precedenti e chiediamo loro di sceglierne solo cinque, quelli che preferiscono, i cinque autori vengono ospitati nelle scuole, incontrano i gruppi di lettura della città, quelli della biblioteca e del carcere, al termine degli incontri chi ha letto tutti i libri in gara si guadagna il diritto di voto, l’autore vincitore torna poi in città a Ottobre per ritirare il premio e incontrare di nuovo i lettori che hanno decretato la sua vittoria.
Nella scorsa edizione Leggo Quindi Sono ha bissato nei numeri anche il Premio Strega Giovani, 535 giurati noi, 500 il premio più noto d’Italia, nell’edizione in corsa siamo parte del meraviglioso cartellone di Matera 2019, grazie al gemellaggio con il festival Amabili Confini che ha adottato con grande entusiasmo il nostro progetto portandolo nella Capitale Europea della Cultura di quest’anno. #LQS è un progetto in continuo movimento e ci piacerebbe farlo crescere e portarlo anche in altre città.
Entro nella vostra libreria per la prima volta. Con quale libro uscirò e quali mi consigliereste?
Sicuramente uno dei titoli di Fabio Stassi, che abbiamo incontrato solo pochi giorni fa. Ne consiglio due in particolare:
–“Ogni coincidenza ha un’anima” (Sellerio). Tutti i lettori rivedranno qui la propria passione per la lettura, le loro manie. Vince Corso, il protagonista di questa storia, è un biblioterapeuta che cura le vite e le anime dei suoi pazienti consigliando storie. Tra queste pagine dovrà risolvere un enigma: trovare il titolo di un libro dalle citazioni che un malato di Alzheimer fa senza altri riferimenti.
Un romanzo sulla memoria, quella personale, quella che ci portiamo dalle storie che leggiamo, e quella storica, che perdiamo, tra queste pagine c’è molto della nostra attualità, c’è il racconto del nostro paese che cambia, nelle ideologie ma anche nella comunicazione, nell’approccio agli altri.
Un libro che ha qualcosa da dire a tutti e che non si dimentica, preparatevi a leggerlo con una matita di fianco, ne avrete bisogno.
–“Con in bocca il sapore del mondo” (Minimum fax), un esperimento fantastico, riportare in vita dieci dei più grandi poeti italiani del secolo scorso, dieci racconti in cui questi autori tornano a vivere e parlano in prima persona. Stassi diventa una sorta di medium che interpreta le loro voci e racconta i segreti, le manie e gli aspetti più intimi e personali delle loro vite, una raccolta bellissima che sarebbe utile portare tra i banchi per rendere meno opache le antologie scolastiche, per appassionare e avvicinare alla poesia tutti quelli che in quelle strofe vedono solo parole da mandare a memoria.