Casa editrice Alter Ego
alla scoperta di autori emergenti
Lavorando con una varietà di case editrici più o meno grandi alla fine ci si fa un’idea abbastanza precisa, già da pochi indizi, di quali sono gli editori che hanno “fiuto”, quella dote naturale che fa fare sempre centro nella scelta delle opere da pubblicare. Ci ha incuriosito a tal proposito Alter Ego Edizioni, che ad una scelta accurata dei titoli unisce una cura particolare nelle copertine ed una grande attenzione all’aspetto della promozione degli autori. Dopo aver letto alcuni dei titoli proposti dal loro catalogo (potete trovare la nostra recensione di “Pop Toys” di Giovanni Lucchese sul nostro blog), abbiamo pensato di rivolgere qualche domanda al direttore editoriale, nonché fondatore della casa editrice.
Quando è nata Alter Ego?
Alter Ego Edizioni è nata del 2012. Originariamente l’idea era quella di creare una piccola casa editrice con distribuzione locale, ma è un’idea che abbiamo abbandonato nell’arco di due/tre mesi perché abbiamo capito i limiti di un modello editoriale di questo tipo. Abbiamo quindi iniziato quasi da subito a lavorare su scala nazionale, concentrando la nostra attenzione sugli autori emergenti. Poi per fortuna siamo riusciti a crescere e pian piano ad avere un distributore. Attualmente abbiamo un catalogo che spazia da esordienti ad autori che invece sono già alla seconda, terza pubblicazione.
Qual è il vostro progetto?
Come suggerisce già il nome della casa editrice il nostro progetto è tutto incentrato sull’uomo. Vogliamo raccontare storie che parlino dell’uomo e della donna di oggi, della società contemporanea. Lo facciamo attraverso le nostre collane “Specchi” e “Spettri”. “Spettri” è la collana dedicata ai gialli, ai thriller ed ai noir, ed indaga gli aspetti più cupi della nostra società. Su “Specchi” invece abbiamo romanzi di vario genere, da quelli di formazione ai romanzi rosa. L’obiettivo è proprio raccontare l’uomo, tanto è vero che al Salone Internazionale del Libro abbiamo portato questo slogan, che è “Il lettore quando legge, legge se stesso”. Per noi è importante che le persone, dentro ai nostri libri, ritrovino fondamentalmente se stesse.
E per il futuro?
Abbiamo in progetto di crescere ancora, abbiamo in cantiere diversi libri con delle tirature interessanti e ce la mettiamo tutta!
Chi, all’interno della vostra realtà editoriale, fa una cernita dei manoscritti che vi arrivano?
Abbiamo un comitato di lettura che smista i manoscritti facendo una prima lettura. Considerate che noi siamo un gruppo editoriale, per cui oltre ad Alter Ego abbiamo altri due marchi e quindi riceviamo in media 150 libri al mese. Mentre alcuni libri si fa presto a scartarli perché non sono attinenti ai cataloghi, gli altri bisogna leggerli fino in fondo, e già questo è un lavoro. Io ogni fine mese ricevo poi le schede di quei libri che secondo il comitato sono papabili per la pubblicazione. A quel punto li valuto personalmente e cerco di capire su quali è il caso di puntare e creare un progetto editoriale serio. Anche perché la situazione dell’editoria italiana la conosciamo tutti, serve tanto coraggio, ma bisogna saper dosare anche bene le risorse a disposizione!