Le strade dell’Inferno sono lastricate di buone intenzioni
Sandro Pacifico, Santo per gli amici, è una brava persona. O almeno questo è quello che pensano tutti. Quando assiste a un piccolo incidente – un vecchio Sprinter, facendo retromarcia in un parcheggio, urta una macchina e poi fila via – annota il numero di targa del fuggiasco e le proprie generalità su un foglietto che lascia sotto il tergicristalli dell’auto incidentata. Non fa così una brava persona, un buon cittadino? Non importa che Santo agogni il momento in cui il danneggiato, certamente, lo chiamerà per manifestargli la propria riconoscenza, ma che dico, la propria eterna gratitudine. Non importa che i giorni passino e nessuno si faccia sentire. Ci sarà qualche inghippo. La mente di Santo viaggia, si costruisce mondi in cui il proprietario è un giovane squattrinato che quella macchina riesce a malapena a mantenerla.
Santo, estremamente bravo nel suo lavoro – il miglior recruiter sulla piazza di giovani talenti, si può dire – si trova improvvisamente distratto, tutto preso com’è da quella voglia di un riconoscimento, dal bisogno di dimostrare, chissà a chi, di essere davvero quella brava persona che il suo soprannome vorrebbe indicare.
Quando la chiamata infine arriva, sembra tutto diverso da come Santo se lo era prefigurato. Nessun giovane squattrinato, nessuna eterna gratitudine, anzi.
Con le illusioni, in Santo iniziano a scricchiolare tutta a una serie di certezze su di sé e sul suo posto nel mondo.
Aspettativa e realtà
Santo è un uomo comune e lo sono anche i suoi desideri: un ordinario bisogno di essere riconosciuto come buono, affidabile, dalla parte della virtù. Per uscire dalla banalità dell’esistenza Santo viaggia con la fantasia, immagina realtà alternative su ciò che vede, sulle persone che incontra. E qui sta la prima grande illusione. L’uomo è un essere imperscrutabile, e ancora più imperscrutabile è ciascuno a se stesso.
Un po’ all’opposto del Mefistofele nel Faust di Goethe, l’uomo di Daniele Dionisi, pur tendendo al bene, finisce spesso per fare il male.
Quella che potrebbe sembrare una rappresentazione tragica dell’esistenza, è narrata invece con ironia e acume nel Santo protettore di Dionisi, così che il lettore accompagna ridendo l’insolita trasformazione del protagonista in quel “protettore” su cui il titolo ci dà un’imbeccata.
Santo protettore è un romanzo che parla in maniera disincantata ma divertente delle miserie umane nascoste anche nelle migliori intenzioni e dell’inadeguatezza dell’uomo di fronte alla realtà delle cose. Esilaranti i colloqui di lavoro riportati nel romanzo, di riso amaro, invece si tratta in altri punti. Un romanzo con una scrittura frizzante e una trama molto ben congegnata.
Santo protettore, di Daniele Dionisi
Affiori, 2023
274 pagine, prezzo di copertina 22 euro
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