10 libri per superare il Natale con garbo
8. Quattro passi, un respiro – Elia Zordan
Come ultimo libro del 2019, ottavo libro della nostra decina per superare il Natale (e anche le feste tutte) con garbo, vi proponiamo l’ultima uscita di Biplane Edizioni: quattro passi, un respiro (190 pagine, prezzo di copertina 14 euro), esordio letterario di Elia Zordan, segnalato nel 2018 dal Comitato di lettura della XXXI edizione del premio Italo Calvino (nella versione originale il titolo era Biagio, studente di medicina).
“Biagio ha avuto un’infanzia normale. Una famiglia normale in una casa normale. Fuori, un giardino normale con un cane normale.
«Polliceee, Polliceee», risuonava la sua voce fresca di bambino nel quartiere, normale, di una cittadina di provincia: edifici, vie, piazze, servizi pubblici e quanto altro utile possa occorrere ai bisogni della convivenza civile. Il tutto organizzato e diretto da un’amministrazione comunale lenta. Indifferente. Tutto normale.”
C’è un’età in cui la normalità è tossica, un punto di partenza scialbo da cui cercare la propria via e la propria voce, per riuscire infine a rispondere alla domanda “chi sono?”, sperando di sentirci pronunciare qualcosa di diverso da “uno qualunque”.
Biagio parte da una provincia che gli sta stretta – Portogruaro – con una meta e un obiettivo ben precisi: diventare studente di medicina a Trieste. Biagio, studente di medicina.
Quando, dopo il 100 alla maturità, ogni ambizione sembra destinata a realizzarsi, Biagio affronta il primo grande fallimento: l’esame per entrare a medicina non passato, il ripiego su biologia in attesa di poterci riprovare.
Allontanarsi da tutto quello che lo tiene legato a quella normalità indigesta sembra l’unica soluzione a una vita fatta di mediocrità. Allontanarsi dal padre, uomo senza ambizione, ignorante, dalla fidanzata Mara, troppo pulita e semplice nella sua genuinità; allontanarsi da tutto ciò che è stato e dalle relazioni che hanno costituito un abbraccio troppo stretto per permettere a Biagio di spiccare il volo.
E poi c’è Mara, abbandonata dal padre, che invece in Portogruaro cerca disperatamente un appiglio, qualcosa che assomigli a un nido in cui sentirsi per la prima volta a casa, e che tuttavia non riesce a scordare quel ragazzo che sembra essere andato oltre lasciandola indietro.
Quattro passi, un respiro è un libro delicato e profondamente introspettivo; un palpitare di emozioni, frasi dette sussurrando per paura che a pronunciarle ad alta voce prendano corpo, facciano più paura. La scrittura di Elia Zordan ha uno stile unico, così peculiare rispetto ai canoni del best seller contemporaneo che vi sembrerà di essere sospesi in un sogno e vi verrà voglia di camminare sulle punte, per non rischiare di disturbare quei personaggi che sembrano lì, a un tocco di mano. Un romanzo fortemente poetico, da gustare parola dopo parola, immagine dopo immagine.
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