di Stefano Bonazzi

Quando una donna di Sara Maria Serafini  – Storia di donne agli antipodi

Anika e Claudia abitano agli antipodi – la prima a Torino, la seconda a Rossano.

Anika e Claudia vivono agli antipodi – la prima sbarca il lunario in un ristorante giapponese, la seconda ha una scrivania garantita in centro città.

Anika e Claudia hanno partner diversi – Adam è un despota violento, Damiano un marito fragile e oppressivo.

Anika e Claudia hanno sogni diversi – la prima non vuole legarsi a nulla, la seconda ha trascorso gli ultimi anni della sua relazione nel disperato tentativo di avere un figlio. Perché un figlio significa famiglia, perché un figlio significa normalità, pace, stabilità. Perché quella di Claudia è una terra fertile che non ammette donne sterili.

Anika e Claudia sono due donne agli antipodi ma legate da una forza comune. Una carica magnetica che porterà i loro destini a incrociarsi, fiutarsi, scontrarsi e, infine, legarsi. 

Accadrà quando Anika deciderà di tornare in Calabria, dalla madre e dalla sorella, dopo aver scoperto di portare in grembo un figlio che non vuole, concepito con Adam, un partner sbagliato, incapace di vederla poco oltre il mero oggetto sessuale.

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Si incontreranno nella sala d’attesa del ginecologo, Claudia ha appena appreso di avere l’endometriosi, una patologia che le impedirà di avere figli, Anika invece vuole solo abortire, liberarsi al più presto di quel fardello di carne che è piombato all’improvviso nella sua vita, proprio come l’incontro con quella donna. Succede tutto per caso, non c’è nessuna apparente ragione per cui le due donne debbano iniziare a conoscersi, frequentarsi, legarsi.  Eppure, succede e da lì in avanti, nulla sarà più come prima.

Quando una donna è un romanzo sulla vita. Sui punti di vista. Sulla gravidanza, che da un lato salva e dall’altro condanna (un ventre vuoto è un marchio peggiore di una colpa).

È un romanzo sulle prese di posizione, sulle decisioni scomode, sulle responsabilità. In rete ho letto anche che è anche stato definito come un romanzo “sulle donne e per le donne”. Non sono d’accordo. 

Quando una donna è una storia universale perché il pregio maggiore della Serafini si riscontra proprio nell’abilità di aver saputo tratteggiare due protagoniste in modo tridimensionale, credibile, lontano da  ogni cliché, e lo stesso si può dire anche per le controparti maschili.

Quando una donna “può” essere un romanzo per donne.  

Quando una donna “può” essere un romanzo femminista.

Ma è anche molto di più. 

È una trama che si dipana fluida, alternando i capitoli delle due protagoniste con un ritmo in crescendo che invoglia alla lettura. Che siano gli assonnati vicoli di una Torino notturna, o le silenziose spiagge invernali di Rossano, la penna di Sara ha l’immenso pregio di descrivere stati d’animo e situazioni mantenendo sempre il giusto, necessario, distacco. Non c’è presa di posizione, non ci sono moralismi, Sara non vuole insegnarci nulla, non ne ha bisogno, perché il perfetto bilanciamento del tessuto narrativo e le personalità delle protagoniste che gradualmente si rivelano al lettore, garantisono un meccanismo perfetto che cattura dalla prima all’ultima pagina.

Se dovessi riassumere in un unico aggettivo l’opera prima della Serafini, penso che sceglierei il termine “sincero”. 

È proprio questo il sentimento che ho percepito mentre divoravo le pagine per scoprire come si sarebbe evoluto il rapporto tra Anika e Claudia – un profondo, depurato, viscerale – senso di sincerità nel raccontare un tributo alla vita, alle sue fragilità, alle difficoltà di che la costellano e che la rendono proprio per questo, meravigliosamente imprevedibile.

 

Quando una donna, di Sara Maria Serafini

Morellini editore, 192 p.

Prezzo di copertina: 13,90 euro.

Potete acquistarlo qui.

 

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