Intervista a Orso Tosco

Orso-Tosco

Non è possibile trovare coordinate chiare della poesia dell’ora e dell’oggi. Non ora, non oggi. Si potrà forse un domani, a distanza, quando tutto si sarà raffreddato e i contorni fissati.

Lo sappiamo bene.

Lo stato delle cose nasce così come un tentativo assurdo ma necessario: fermare le parole dei poeti che sono oggi e che saranno, forse, domani. Chiediamo loro cosa vedono attorno, chi tengono a mente, chi lasciano indietro.

 

Quali sono i tuoi maestri (non solo letterari: cinema, musica, arte figurativa, ecc.)?

Il disordine con cui cerco di mettere assieme le coordinate e le traiettorie che spero possano aiutarmi o servirmi, purtroppo o per fortuna, non è mai stato e continua a non essere una vera e propria scelta: credo si tratti di una inclinazione, un vizio che mi è indispensabile. Quindi, per i maestri non posso che andare alla rinfusa: Samuel Beckett, Luis Buñuel, Nina Simone, Marco Ferreri, Roy Andersson, Francis Picabia, Beppe Fenoglio, Richard Dadd, Aldo Busi, Lou Reed, Orson Welles, Agnès Varda, Curzio Malaparte, Cormac McCarthy, Derek Jarman,  The Gun Club, Paolo Uccello, William Burroughs, Mario Benedetti, J. G. Ballard, Eva Hesse, Carol Rama.

 

Quali poeti della tua generazione senti affini (per temi e/o scelte formali)?

Sono sempre in ritardo, deve essere colpa del metabolismo e dei vizi, e quindi finisco spesso con il considerare affini quelle generazioni che invece mi hanno preceduto, e nemmeno di poco. Riguardo ai poeti italiani che hanno più o meno la mia età, più delle affinità mi affascinano le divergenze, leggere quello che io non avrei mai potuto scrivere nemmeno se avessi voluto provarci. Di nuovo alla rinfusa (alcuni più giovani, altri meno giovani, quindi, insomma, generazione ma nemmeno troppo): Laura Pugno, Sara Ventroni, Andrea Donaera, Franca Mancinelli, Fausto Paolo Filograna, Lucia Brandoli, Bernardo Pacini.

 

Cosa cambieresti del panorama poetico di oggi?

Sono anni che provo a combattere la bolla del pesco nel mio orto e che fallisco miseramente, figuriamoci se mi metto in testa di cambiare qualcosa nel panorama poetico di oggi (lo frequento quasi per nulla, vivo appartato, mi sembra che la qualità dei testi sia buona, e per quanto riguarda il lato umano, da quel poco che riesco a capire tramite il web, ho l’impressione che spesso i litigi siano sterili)

 

Fai riferimento solo al Novecento o ti senti vicino a qualche autore emerso negli ultimi 20 anni?

Con tutti i secoli che abbiamo a disposizione, concentrarmi esclusivamente sul 900 mi sembrerebbe un atto di parsimonia eccessiva persino per un ligure come me. Parlando degli ultimi vent’anni, il nome di Mario Benedetti è quello che più di tutti mi ha influenzato. Vero è che Benedetti inizia ben prima, ma io l’ho conosciuto soltanto con Umana Gloria del 2004. Altri due libri per me fondamentali degli ultimi vent’anni sono Tema dell’addio di Milo de Angelis e Macello di Ivano Ferrari.

 

Chi è Orso Tosco

Nato il 24 Dicembre del 1982 a Ospedaletti. Nel 2018 ha pubblicato il romanzo Aspettando i Naufraghi (Minimum Fax). Nel 2019 la raccolta di poesie Figure Amate (Interno Poesia).

 

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