L’esecuzione della giustizia
di Elisabetta Sala
Inghilterra, 5 novembre 1605: una lettera anonima svela la presenza di barili di polvere nera accatastati sotto Westminster poco prima della cerimonia di apertura del Parlamento inglese. Passerà alla Storia come la congiura delle polveri, il tentativo di 13 gesuiti di uccidere il capo della chiesa anglicana Re Giacomo I. I congiurati vengono quasi tutti catturati, torturati nella famigerata Torre di Londra, condannati a morte in modo atroce: tra di loro Sir Everard Digby, una delle guardie personali del Sovrano.
È dagli occhi del figlioletto John che prende le mosse questo romanzo complesso e ben strutturato, scritto dalla competente Elisabetta Sala. La famiglia Digby è sotto ricatto: Lady Mary, carismatica moglie di Sir Digby riesce a mantenere il maniero di famiglia ma la sua condizione economica e sociale precipita e, sotto ricatto, è costretta a sacrificare il figlio maggiore, la cui educazione verrà curata personalmente dal fedelissimo Segretario di Stato e consigliere del Re, Conte Robert Cecil. La colpa del padre ricade sul figlio, specie nei primi anni di gioventù: ma l’onta del tradimento verrà presto sostituita dalla consapevolezza di sé e da un’appassionante ricerca della verità che porterà il piccolo John a riscattare il nome della propria famiglia.
Amicizia, passione, amore, conflitto religioso, giallo storico: Elisabetta Sala miscela sapientemente gli ingredienti in una trama complessa, che s’intreccia alla Storia ufficiale e si nutre dei dubbi e degli interrogativi rimasti irrisolti. La scrittrice è abilissima a calare il lettore nel contesto storico senza dilungarsi in digressioni che, pure, caratterizzano il genere, e ciò rende il romanzo scorrevole e godibile.
Tra i protagonisti principali un giovane e idealista William Shakespeare, equilibrista tra popolo e corte, tra libertà e censura, che vedremo inscenare l’Amleto al Globe o calcare il palco del Blackfriars per il Macbeth, tra i suoi Uomini del Re.
«In fondo, Tim, io sono un burattinaio e i miei personaggi sono i miei burattini. Ma sul palco del mondo siamo noi a scegliere e Dio non è un burattinaio. Le nostre tragedie non sono già scritte. Un’ unica scelta giusta o sbagliata può cambiare la sorte del mondo intero: è questa la bellezza, e anche il dramma, di essere uomini».
Elisabetta Sala si dimostra esordiente di talento in un genere difficile, padroneggiato in Italia da poche e illustri penne. Non ci resta che augurarle di proseguire su questa china e aspettarla al prossimo romanzo.
L’autrice
Elisabetta Sala è nata a Milano, dove vive con il marito e i figli. Docente di storia e letteratura inglese nei licei scientifico e linguistico, ha pubblicato i saggi L’ira del re è morte (Ares, 2008); Elisabetta la sanguinaria (Ares, 2010); L’enigma di Shakespeare (Ares, 2011). “L’esecuzione della giustizia” è il suo primo romanzo.
Edito da: D’Ettoris Editori
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