Un romanzo di Filippo Tuena

La recensione di Silvia Guberti 

Il_volo_delloccasione_copertinaHo derogato a due delle mie rigidissime regole per il libro di Filippo Tuena:

– prima si lavora – e dunque si edita – e poi si legge per diletto.

– Mai, e dico mai, bere caffè dopo le 14:00, ché poi si fa nottata. Ma questo imperativo categorico è subentrato dopo una certa età.

Ebbene, come dicevo, ogni buon proposito è andato a farsi benedire dopo le prime dieci pagine de Il volo dell’occasione, romanzo pubblicato per la prima volta da Longanesi nel 1994 e poi da Fazi nel 2004, infine giunto nella mia biblioteca nella sua terza veste, quella edita da TerraRossa Edizioni nella collana Fondanti.

Che ben tre editori di un certo spessore abbiano pubblicato questo libro vorrà pur dir qualcosa. Fidatevi di loro, se non volete fidarvi di me.

La trama

Siamo a Parigi all’inizio degli anni Novanta. Il protagonista – uno scrittore di cui non è dato conoscere il nome – si trova per caso a un’asta in rue Drouot. Si guarda attorno, come solo gli scrittori in cerca di una storia da rubare – una storia che vaga senza padrone – sanno fare.

È seduto tra un rigattiere e un signore distinto che puzza di aglio e muffa. Quest’ultimo sembra intorpidito, non dà segni di interesse, finché compare sulla scena un orologio da tavolo art déco d’alabastro verdino, su cui troneggia una donnina in bronzo, un po’ sbilenca e goffa. Sotto il quadrante la data del 18 mars 1948.

Di certo non un oggetto per cui entusiasmarsi.

Eppure tra i due vicini dello scrittore si anima una gara al rialzo che si conclude, infine, con la vittoria del signore distinto.

Il secondo incontro con Monsieur Renant – l’ometto distinto – avviene a un’altra asta al Drouot, ma occorre attende il terzo incontro perché le sorti del nostro scrittore si intreccino in maniera definitiva con quelle di Renant.

L’incontro avviene alcuni mesi dopo al Marché aux Puces, dove Renant sta acquistando un orologio di alabastro identico a quello preso al Drouot.

Forse è questa la storia che lo scrittore sta cercando, così prende a seguire Renant. Ed è in uno dei suoi appostamenti che la vede: Blanche, una dama bianca giovane e misteriosa, con la consistenza di un’apparizione, che lo prende dal primo istante.

Sarà da questo momento che lo scrittore con “determinazione spaventosa e cieca”, cercherà di legare la propria vita a quella della bella e altera dama Bianca, in una spirale discendente che lo porterà a scoprire l’inimmaginabile.

 

Il volo dell’occasione è una storia a cavallo tra due tempi e due dimensioni, come separati da uno di quei sottili paravento giapponesi in paulonia. Il protagonista intuisce delle ombre che cerca di decifrare, andando per approssimazioni successive alla realtà delle cose.

Quello di Filippo Tuena è un romanzo immortale, che mantiene immutato il proprio  incredibile fascino, negli anni Novanta come trent’anni dopo. Uno strano parallelismo, anche questo, con la storia di cui narra.

 

Il volo dell’occasione, di Filippo Tuena

TerraRossa Edizioni, 2023

176 pagine, prezzo di copertina 15,50 €

 

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