di Fabia Brustia
Questo Natale vorrei fare un regalo speciale a colui che salva sempre le mie giornate:
il Corriere Gianbertrando – Berty per gli amici. Ovviamente il nome è inventato per il solito rispetto della privacy che, insieme al copyright, è uno dei miei incubi più ricorrenti da quando faccio questo lavoro.
Torniamo a lui. Berty è un eroe. Di quelli che appaiono nei giorni più grigi, in cui il ritiro tramite prenotazione online sul sito dell’azienda non funziona e in redazione ci sono ventordici colli da spedire al distributore nazionale, a quello regionale, e all’autore che tra tre giorni ha una presentazione dell’ultimo minuto e deve assolutamente avere una ventina di copie, sennò ciao core.
Ma eccolo arrivare sul suo furgoncino, come il più desiderato dei principi su un cavallo color denti-dopo-sbiancamento-a-led, a salvarci da pianti isterici, panico e scatoloni che si accumulano davanti alla porta di ingresso a mo’ di fortino, che neanche quello inglese de L’ultimo dei Mohicani può competere al confronto.
Perché Berty CI HA DATO IL SUO NUMERO DI CELLULARE PERSONALE. “Per ogni evenienza” (cit.). E noi lo usiamo, eccome se lo usiamo!
Per cui, nel rispetto di Berty e dei suoi colleghi che appartengono a questa specie ormai in via di estinzione, questo Natale fate una buona azione e adottate un corriere. Offritegli/le tè e biscotti – magari un grappino – quando vi consegnerà la merce che avete ordinato. Donategli/le un ombrello nei giorni di pioggia battente e un po’ di comprensione quando è in ritardo a causa del traffico cittadino.
Ve ne sarà riconoscente, a parole e a fatti.
Togliendo le parole di bocca a un noto Peter Pan del grande schermo, io credo nei corrieri, lo giuro, lo giuro!