Intervista a Carlo Bertocchi

di Graziano Gala

 

Insieme a Carlo Bertocchi, autore di Mezza luce, mezzo buio, quasi adulti (Terra Rossa edizioni) per entrare a gamba tesa nel mondo di Bert e dei suoi compari.

 

Carlo, perché il titolo?

Ciao, il titolo è frutto di un mix tra la mia idea e quella di Giovanni Turi (editor ed editore), l’originale non prevedeva il “quasi adulti” e richiamava alle varie sfumature presenti nel romanzo, a tutti i chiaro-carlo-bertocchi-mezza-luce-mezzo-buio-quasi-adulti-copertinascuri che sono espliciti o meno. Con quella aggiunta abbiamo dato una specifica in più che credo aiuti a comprendere il contenuto.

 

Com’è stato condividere le pagine con i tuoi personaggi? In quale di loro ti rivedi?

Per me è stato molto curioso. I personaggi prendono alcune caratteristiche da persone realmente esistite, anche se nessuno di loro è prettamente biografico di qualcuno in particolare. Mi sono molto familiari e quindi li ho lasciati scorrazzare per le pagine come preferivano, li ho solo guidati quando tendevano a partire per la tangente. Sono giovani…

Mi rivedo un po’ in tutti, perché ognuno a modo suo è un universale, e direi che in tutti c’è qualcosa di mio, come nessuno è me. Se devo scegliere voglio molto bene a Ciccio e sono incantato da Tex, ma avrei voluto essere figo come Trillo.

 

Il testo mi ha fatto pensare all’Alex D. di Brizzi e a Comici spaventati guerrieri” di Benni. Ti ci ritrovi?

Purtroppo non ho letto nessuno dei due quindi non saprei. In linea di massima credo che si possano trovare echi di romanzi di formazione vari, come capita a chiunque sia abituato a leggere un po’ più della media, e come capita per qualsiasi storia che richiami certi temi. L’importante è che lo sguardo sia unico, la voce sia unica.

 

Raccontaci qualche aneddoto accaduto durante la scrittura del libro.

Beh, gli appunti presi svegliandomi di soprassalto in piena notte con una scena che si schiudeva all’improvviso mentre dormivo. Come se un faro da mille watt avesse illuminato la scena all’improvviso. Un capitolo intero scritto sul telefonino mentre aspettavo di iniziare a lavorare. Sono alcune delle cose che mi sono rimaste impresse, e quanto mi sono divertito.

 

Hai altre storie in cantiere?

Ho avuto un periodo di ultra-produzione, è tutto in un blocco per appunti. Non credo che userò quel materiale a breve. Ho scritto tutta quella roba oltre un anno fa. Sto seguendo un corso meraviglioso e voglio terminarlo, qualcosa di nuovo mi sta girando per la testa, vedremo.

 

Grazie mille per l’attenzione e buon lavoro!

 

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