Nel luglio 2004, fra i profumi della campagna salentina e la freschezza dei due mari che si abbracciano sulla punta estrema del tacco d’Italia, in uno dei caratteristici borghi della provincia di Lecce, ad Alessano, prende vita il sogno di Michela Santoro, che inaugura, nel cuore dell’estate, la sua libreria, diventata in quindici anni di attività un vero e proprio riferimento culturale nel Capo di Leuca. La Libreria Idrusa, quella che si trova più a Sud-Est della penisola italiana, è sinonimo di passione, professionalità, tenacia e grande impegno nella promozione della lettura, dei libri e della cultura in ogni dove e fra lettori di tutte le età.
Capitolo Uno. Come inizia la storia della Libreria Idrusa?
La libreria nasce nel 2004, quando da Pisa, dove mi ero laureata, decido di tornare nel Salento. Non sapevo che di lì a pochi mesi avrei aperto una libreria. Non pensavo che sarei diventata una libraia, non avevo nessuna esperienza nel settore, solo tanta passione e la voglia di concretizzare un progetto culturale un po’ folle, certamente azzardato in un territorio periferico e con bassi indici di abitudine alla lettura. L’idea di una libreria non solo come spazio di vendita di libri, ma come presidio culturale, come luogo vocato alla socialità.
Capitolo Due. Com’è cambiato in questi quindici anni il suo essere libraia?
L’entusiasmo non è mai diminuito, sono anzi più consapevole e ambiziosa di quando ho cominciato. Ho raggiunto tanti obiettivi che mai avrei neanche immaginato, questo mi dà forza e più coraggio, in un settore che però diventa sempre più asfittico e dominato dal commercio online, che mortifica il nostro ruolo di librai.
Capitolo Tre. I lettori. Cosa cercano, cosa chiedono, quando entrano nella sua libreria?
La maggior parte dei nostri lettori ha voglia di confrontarsi, di scegliere con consapevolezza cosa leggere. Spesso chiede il nostro consiglio, si affida molto alle nostre competenze.
Notiamo sempre di più l’esigenza di trovare in libreria spazi di confronto e socialità, dove trascorrere del tempo, scambiando anche due chiacchiere, godendo di momenti di incontro con persone interessanti. Un’idea di libreria che ho sempre perseguito, sin dall’inizio.
Capitolo Quattro. Un libraio consiglia. Tre libri per tre diversi lettori: un amante della poesia, un appassionato di romanzi e un ragazzo.
Non ho dubbi. Per la poesia “Antologia di Spoon River” del poeta statunitense Edgar Lee Masters, il libro della mia giovinezza, su quelle pagine ho consumato tante notti insonni.
Un romanzo che consiglio sempre è “L’ora di tutti” di Maria Corti, non solo perché la mia Idrusa è nata dalle sue pagine, ma perché credo che sia il più bel romanzo ambientato in Salento. Da leggere assolutamente.
Ad un giovane lettore consiglierei “Cent’anni di solitudine”, un romanzo travolgente e catartico, che rompe la linearità della narrazione e ti catapulta in un mondo immaginario, che però è più vero del vero.
Capitolo Cinque. Una libreria che resiste in un Paese in cui si legge poco. Cosa inventa e crea un libraio per diffondere l’amore per i libri e soprattutto l’importanza della lettura?
Innanzitutto crea una rete solidale di lettori appassionati che collaborano con la libreria e si fanno portatori e promotori essi stessi del valore della lettura. E poi partiamo dai bambini, anche piccoli e piccolissimi, con tante iniziative di lettura ad alta voce e laboratori in cui cerchiamo di coinvolgere i genitori.
Capitolo Sei. Le pagine di “Armonia”, cinque anni di un Festival di narrazioni in Terra D’Otranto…
Il festival Armonia è un piccolo grande sogno diventato realtà. Nasce nel 2015, da una chiacchierata tra il serio e il faceto con lo scrittore Mario Desiati, per provare a organizzare qualcosa che andasse oltre le singole presentazioni di libri, oltre la semplice messa in rassegna di eventi, ma che invece offrisse ai salentini del Capo di Leuca un’occasione di incontro in cui conoscersi e riconoscersi, con cui fare quello che solo in alcune occasioni succede davvero: far sì che la corrente culturale passi da qui, che il Salento sia capoluogo e non necessariamente periferia, rendere questo territorio centro di un evento letterario di portata nazionale. Il nome del festival si ispira all’opera e all’attività di Girolamo Comi, poeta e mecenate, che per primo ha creduto nel Salento come terra di cultura.
E davvero tante cose straordinarie sono accadute in questi anni. Per esempio, la partecipazione di Roberto Saviano alla prima edizione rimarrà per sempre nella memoria dei salentini. Il meglio della narrativa contemporanea italiana è passata dal nostro festival in questi anni, con presenze anche di scrittori stranieri di fama mondiale come Jeffery Deaver.
Inoltre, dal 2018 il festival ha l’onore di collaborare con il più importante premio letterario italiano, il Premio Strega. Anche in questo caso, siamo nella ristretta cerchia di festival che in Italia hanno la possibilità di ospitare la dozzina di finalisti al completo in un unico evento.
… e tanti capitoli ancora da scrivere. Quali progetti, quali sogni per il futuro della Libreria Idrusa?
Già continuare ad esistere è una bella idea di futuro. Pensiamo però, che dopo 15 anni, ci sia bisogno di un restyling degli spazi della libreria, di un ampliamento che permetta di poter anche offrire dei servizi al territorio e iniziative diversificate per un pubblico sempre più ampio di lettori. Infine anche qualche progetto personale, che per ora è solo in embrione, ma chissà…
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