Intervista a Cinzia Grande – La Bookeria – Alba
di Stefano Bonazzi
Con il nostro tour virtuale alla scoperta delle migliori librerie della penisola. Oggi faremo tappa ad Alba, deliziosa città piemontese famosa per il suo prestigioso tartufo bianco. Ad attenderci sulla soglia della Bookeria troviamo Cinzia Grande, giovanissima libraia che ho avuto il piacere di conoscere durante una recente presentazione, scopriamo assieme alle sue parole il suo piccolo paradiso di letture.
Ciao Cinzia, raccontaci qualcosa di più sulla Bookeria, com’è nata? Qual è il suo tratto distintivo?
Grazie per il complimento ma non sono giovanissima 😀 Ho 37 anni! La Bookeria è nata due anni fa. Ho fatto tutto da sola, nessun genitore ricco alle spalle, ma una famiglia solida che ci ha creduto con me. Il tratto distintivo di questo luogo è l’Arte: qui oltre ai libri e all’angolo caffè si trovano molti prodotti handmade, mobili compresi 😉
Qual è la tua clientela? Che cosa prediligono i tuoi lettori?
La mia clientela è varia, donne che leggono moltissimo o ragazzi che si accostano a letture importanti, famiglie con bimbi. Il filo rosso che li unisce è il bisogno di esser consigliati riguardo l’acquisto dei libri. Dopo capirete anche il perchè.
Curiosando sul vostro sito e sui vostri social ho visto che avete un occhio di riguardo per il panorama editoriale indipendente, che libri/editori segnaleresti a un lettore curioso che vuole uscire dalle letture mainstream per avvicinarsi al mondo indie?
Io amo la casa editrice MarcosyMarcos, NNE, Fandango (la linea nuova è una bomba).
Come sopravvive una libreria indipendente ai tempi del COVID-19?
Non sopravvive. Vive nuovamente perchè lavora in modo diverso, attraverso tutto ciò che è fruibile online per interviste, contatti, consigli. E poi gambe in spalla e si consegna direttamente a chi fa richiesta in modo da tenere vivo il contatto con il cliente.
All’interno del vostro spazio si sono avvicendate numerose presentazioni di romanzi, hai un aneddoto curioso o una presentazione in particolare che ti è rimasta impressa?
Sì, la presentazione di Cristiano Cavina e del suo romanzo, “Ottanta Rose mezz’ora”. A parte l’arrivo di persone molto lontane per ascoltarlo, ho apprezzato tantissimo lui e la sua cartuccera di stilografiche srotolata con disinvoltura per fare il firmacopie: ad ognuno chiedeva con quale penna volesse l’autografo.
Qual è la parte più felice del tuo lavoro?
Leggere. Sembra una banalità ma è così. Io leggo tutto ciò che mi arriva e per questo riesco a consigliare in modo abbastanza preciso (o magico come mi hanno già detto).
E la più infelice?
Gestire tutto da sola. La burocrazia è il male assoluto.
Per concludere, scegli tre aggettivi per riassumere la vostra libreria.
La mia vorrai dire 😉
- Accogliente
- Differente
- Umana
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